home page
Lega Italiana per la lotta Contro i Tumori
Archivio News home 
 

News

Cancro colorettale e test del K-RAS
È ormai chiaro da tempo che, soprattutto in oncologia, la possibilità di definire il profilo genetico di ciascun paziente, con particolare riferimento ad alcuni marker critici, è cruciale per individualizzare il trattamento, ottimizzando l'outcome e riducendo al minimo gli effetti collaterali inevitabilmente associati agli interventi chemioterapici. Nello specifico del cancro colorettale metastatico, recenti studi hanno individuato un importante discriminante molecolare nel K-RAS.



In particolare, è stato osservato che alcune mutazioni nel gene K-RAS riducono in misura significativa la probabilità di risposta a schemi chemioterapici comprendenti inibitori dell'EGFR, rendendoli, di fatto, poco utili e, quindi, preferibilmente da evitare. La presenza del gene wild type (WT), al contrario, sembra associarsi a un buon tasso di risposta e, conseguentemente, ad outcome migliori.



In uno studio condotto da Rafael Amado, direttore del Global Development di Amgen, la mutazione in K-RAS determinava una riduzione del tasso di risposta all'inibitore dell'EGFR dal 17% (pazienti con K-RAS WT) a 0, a parità di tossicità complessiva nella popolazione di pazienti considerata (J Clin Onc 2008;26:1626-1634). Tale evidenza è stata ulteriormente confermata da alcuni lavori presentati in occasione dell'Annual Meeting dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO 2008, Chicago 30 maggio-3 giugno), che hanno valutato l'impatto della mutazione di K-RAS sulla risposta a inibitori dell'EGFR diversi (Van Custem E, et al.
ASCO 2008, J Clin Onc 26, Abstract 2; Bokemeyer C, et al. ASCO 2008, J Clin Onc 26, Abstract 4000). Riuscire a discriminare tra le due varianti risulta, dunque, essenziale ai fini sia clinici sia di contenimento della spesa sanitaria.



Oggi è possibile analizzare lo stato di K-RAS con un semplice test genetico basato sull'analisi del DNA estratto da materiale derivante dalla massa tumorale primaria o da tessuto metastatico. Ciò consente di selezionare i pazienti WT, indirizzandoli al trattamento con inibitori dell'EGFR, ed escludere a priori da questo trattamento i soggetti con K-RAS mutato, che potranno avvantaggiarsi maggiormente di opzioni terapeutiche alternative. L'analisi del K-RAS può essere effettuata anche in fasi precoci della malattia mediante sequenziamento del DNA o real time-PCR con controllo di qualità a partire da campioni tissutali di piccole dimensioni. In assenza di tessuto fresco è possibile eseguire l'analisi anche su tessuto bioptico conservato in formalina e fissato in paraffina.



In Italia sono già numerosi i Servizi di Anatomia patologica e i centri di Biologia molecolare in grado di effettuare il test del K-RAS, consegnando i referti nell'arco di 5 giorni lavorativi.




Fonte: Doctornews.it

22/07/2008

elenco News
Created by Pixellando.it - Powered by Arrotino.it | ©Tutti i diritti sono riservati